venerdì 22 febbraio 2008

E BRAVO Ô FESSO!

E bravo ô fesso! Letteralmente: E bravo allo sciocco! La frase in epigrafe la si usa sempre quando si voglia ironicamente plaudire all'operato di chi pretende, da saccente e supponente, con la propria azione o spessissimo con le sole chiacchiere, di dimostrare la propria valentia nei confronti di qualcuno a cui non riesca di agire alla medesima stregua. Piú chiaramente, la locuzione è usata a mo' di presa in giro di coloro che fanno le viste di ritenersi superiori agli altri e in realtà se lo sono non è per maggiori capacità fisiche e/o morali, ma solo per fortunose o ovvie transeunti ragioni. Per meglio chiarire mi spiego con un esempio.
Poniamo che vi sia un uomo infortunato alle gambe il quale abbia difficoltà ad ascendere una scala a piuoli. Si presenta uno sciocco che, essendo pienamente integro nella sua salute, con irrisoria facilità ascende la scala e commenta con aria saccente: "Visto come è facile?". La risposta che si merita codesto sciocco è quella in epigrafe, che nel caso dell'esempio starebbe a significare: Sei cosí stupido da non renderti conto che se anche io fossi nella mia integrità fisica, non avrei difficoltà a fare ciò che ài fatto tu!
Note linguistiche.
Talvolta mi è occorso di trovare la frase in epigrafe scritta come E bravo ‘o fesso! in luogo del corretto E bravo ô fesso!
E bravo ‘o fesso! è una grafia errata in quanto tale frase va tradotta E bravo il fesso! laddove la frase corretta E bravo ô fesso! esige la traduzione: E bravo allo sciocco! dove allo riproduce esattamente la valenza di dativo etico contenuto nella frase d’epigrafe, ed in napoletano corretto allo va scritto a ‘o o piú correttamente ô che è la contrazione di (a + ‘o)= a +il,lo mentre ‘o è il semplice art. determinativo maschile che non può avere ovviamente la funzione di preposizione articolata svolta da ô = al, allo come altrove â è scrittura contratta di a + ‘a e sta per alla ed ancora sempre altrove ê è scrittura contratta di a + ‘e e sta o per alle o per a gli.
bravo = agg.vo chi è abile ed esperto in ciò che fa (in napoletano è usato spessissimo - come nel caso in esame – in senso ironico e talora antifrastico. l’etimo è incerto; forse dal lat. barbaru(m) 'barbaro, selvaggio', o da pravu(m) 'pravo, malvagio', usato talora anche con significato positivo.
fesso = agg.vo lett. vale spaccato, tagliato per lungo; ma qui vale per traslato sciocco, balordo; l’etimo è dritto per dritto dal lat. fissu(m), part. pass. di findere 'fendere'.
raffaele bracale

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