domenica 9 marzo 2008

CAFONE. ipotesi etimologica

CAFONE.
-Ipotesi etimologica

Come riportato da tutti i dizionarî della lingua napoletana con il termine cafone si intende il villano, lo zotico,il contadino.E di ciò nulla quaestio: si è d’accordo un po’ tutti. Il problema sorge quando si comincia a congetturare intorno all’etimologia della parola..Ci sono numorose opinioni : in primis quella che, partendo da scritti di Cicerone(Filippiche ed altro), la riallaccia ad un nome personale di origine osca: CAFO riferito con tono spregiativo ad un uomo incolto e villano; altra opinione è quella che riallaccia il termine cafone al verbo osco(la cui esistenza, peraltro, non è provata) *kafare= zappare.Segnalo infine la proposta (che mi pare migliore di altre) del prof. Carlo Jandolo, proposta, ripresa per altro da quella di G.Alessio, che collega la parola cafone al greco: skaphèus, collaterale di skapaneus= contadino, zappatore.
Escludo altresí, in quanto da ritenersi leggende metropolitane, le idee che cafone possa derivare dal fatto che gli abitanti dell’entroterra o della piú remota provincia onnicomprensivamente detti cafune, giungendo in città,vi camminassero legati gli un gli altri con una fune, o l’altra idea che fossero detti cafune gli abitanti dell’entroterra o della piú remota provincia che venissero in città ad acquistare bestiame e vi giungessero armati di fune per legare e tirar via le bestie comprate.
Ciò annotato passo ad indicare la mia diversa opinione che si fonde sul fatto che, storicamente, nel tardo ‘800 ed ai principi del ‘900 eran definiti, nel parlar comune,cafoni non solo gli zappatori, i villani e consimili, ma estensivamente un po’ tutti gli abitanti o i nativi dei paesini dell’entroterra campano, paesini arroccati sui monti ,-come quelli del sannio- beneventano, del casertano o dell’ alta Irpinia - difficili da raggiungere e chi li raggiungeva con carretti o altro aveva bisogno di aiuto per ascendere fino al paese propriamente detto. A tale bisogna provvedevano nerboruti paesani che scendevano incontro ai visitatori , ed erano armati di robuste funi con le quali aiutavano nell’ascensione le persone bisognose d’aiuto.Tali paesani erano indicati con la locuzione “chille cu ‘a fune o chille c’’a fune “ id est: quelli con la fune. Da c’’a fune a cafune il passo è breve e d è ipotizzabile che con esso termine si indicassero tutti gli abitanti dell’entroterra o della piú remota provincia. cafune è comunque un plurale. Il singolare cafone penso si sia formato successivamente tenendo presente i consueti fenomeni metafonetici della lingua napoletana alla stregua di guaglione che al plurale fa guagliune.
Convengo che la mia non sia ipotesi propriamente scientifica e possa apparire un’ipotesi paretimologica,tuttavia penso che sia piú percorribile di pur tante dotte ipotesi libresche.

Raffaele Bracale

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