lunedì 31 marzo 2008

Cazzabbubbole* cu ‘o presutto**

Cazzabbubbole* cu ‘o presutto**
(involtini con il prosciutto)
Gustosissima preparazione da servire o come antipasto o rompidigiuno o anche come secondo piatto accompagnata da verdure (bietole, cime di broccoli baresi lessate al vapore e condite all’agro con olio, aglio tritato, succo di limone, sale e pepe).
*la voce cazzabbubbole plurale di cazzabbubbola nasce come si può facilmente intendere (con riferimento alla forma dell’involtino) dall’unione furbesca di due voci di cui la prima: cazza è ovviamente adattamento divertito del maschile cazzo, mentre la seconda bubbola/e è presa dall’omonimo fungo (e segnatamente dal suo gambo di cui ripete la forma); tale voce cazzabbubbola è usata però in lingua napoletana non solo per indicare questo involtino di provola e prosciutto, ma molto piú estesamente e genericamente per indicare qualsiasi oggetto (che anche non abbia forma di fuso) che càpiti fra le mani e di cui non si conosca o non si rammenti il nome esatto.
** la voce presutto traduce l’italiano prosciutto pop. presciutto, s. m. coscia di maiale salata e parzialmente prosciugata perché si conservi a lungo; la voce napoletana deriva da un *pro-suctu(m) modellato su ex-suctu(m)= asciutto.
E passiamo alla ricetta:
ingredienti e dosi per 6 persone
1 kg di provola affumicata tenuta in frigo per 12 ore e poi tagliata in pezzi di circa 80 g. cadauno di cm. 8 x 3 x 2;
4 etti di prosciutto crudo affettato sottilmente;
6 uova;
1 etto di pangrattato;
1 etto di pecorino grattugiato;
1 etto di farina;
abbondante olio per friggere (semi varî o arachidi o mais o girasole);
sale fino e pepe nero q.s.

procedimento
Dopo d’aver tagliato la provola in pezzi, avvolgere attorno ad ognuno di essi una o due fette di prosciutto, ripetendo l’operazione fino ad esaurimento della provola e del prosciutto; aprire in una terrina le uova e sbatterle a spuma aggiungendo due o piú cucchiai di pecorino, un pizzico di sale e due di pepe; versare l’olio in una padella di ferro nero e portarlo su fiamma sostenuta ad altissima temperatura; nel frattempo rollare nella farina le cazzabbubbole (involtini) approntate, intingerle nelle uova, passarle nel pangrattato addizionato del pecorino residuo e friggerle fino a che siano ben dorate nell’olio ormai bollente; prelevarle con una schiumarola e porle in un piatto su cui avremo stesa della carta assorbente da cucina; le cazzabbubbole vanno servite (come ò detto) o come antipasto o come rompidigiuno, ma anche come secondo piatto accompagnate da verdure (bietole, cime di broccoli baresi lessate al vapore e condite all’agro con olio, aglio tritato, succo di limone, sale e pepe), pur che siano calde di fornello!

Vini: secchi e profunati bianchi campani ( Solopaca, Capri, Ischia, Falanghina, Fiano, Greco di Tufo ) freddi di frigo.
Mangia Napoli, bbona salute! E dicíteme grazzie!
raffaele bracale

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