mercoledì 17 settembre 2008

‘NCIARMO E VOCI COLLEGATE

‘NCIARMO E VOCI COLLEGATE
Questa volta tratterò di un antichissima voce partenopea: ‘NCIARMO, nonché di altre voci ad essa collegate come il verbo ‘NCIARMARE o il sostantivo ‘NCIARMATORE e mi soffermerò poi su di una tipica espressione che un tempo fu spesso usata e che invece attualmente è quasi desueta come il vocabolo in epigrafe; l’espressione è: Rompere ‘o ‘nciarmo; essa aveva numerosi significati tra i quali: Dar principio a qualcosa, disporsi all’azione, ma pure: riappacificarsi etc.
Cominciamo con il prendere in esame la voce ‘nciarmo che vale o valeva: sortilegio,incantamento e naturalmente chi li mettesse in atto era detto ‘nciarmatore (addizionando alla voce di partenza il solito suffisso di attinenza o pertinenza: tore come in tutte le parole – anche toscane - dove il detto suffisso è usato per indicare attinenza o riferimento come ad es lavora-tore=pertinente al lavoro, addetto al lacoro etc.) id est: cerretano (che etimologicamente piú che derivato di Cerreto, paese dell’Umbria donde – nel medio evo - pare provenisse la maggior parte di coloro che nelle fiere vendevano unguenti miracolosi, penso sia da far risalire al latino gerrae= ciarle; da gerrae si ebbe gerrones e da questi gerretanus donde il toscano cerretano che poi è l’odierno ciurmatore,e fig.: ciarlatano, truffatore, imbroglione. insomma uomo volgare accreditato dal popolino di compiere miracoli;guaritore e simili.
Torniamo alla voce ‘nciarmo che come il verbo ‘nciarmà di cui pare esser deverbale è etimologicamente dal latino in (illativo)+ carmen, ma attraverso il francese charme = magía a sua volta come il verbo charmer derivati dal basso latino carminare (in latino carmen è la formula magica); va da sé che tutte le voci derivate o collegate, ànno il medesimo etimo.
Illustriamo ora l’espressione : Rompere ‘o ‘nciarmo; essa, come detto, aveva numerosi significati tra i quali: Dar principio a qualcosa, disporsi all’azione, ma pure: riappacificarsi etc. Esaminiamo i varî significati:
-Principiare alcunché: in effetti chi inizia un’azione o vi si dispone tenta di venir fuori da una sorta di stallo in cui si trovi, quello stallo in cui sia stato forse costretto da un ipotizzato sortilegio e di cui ci si libera rompendolo, spezzandolo;
Il medesimo ipotizzato sortilegio, quando non addirittura una macroscopica fattura (che è dal neutro plurale, ma inteso femminile, latino factura costruita sul p.p. factus di facere e vale manipolazione, stregoneria, malefizio, incantesimo) può aver indotto o prodotto contrasto tra due innamorati che quando si riappacificassero, romperebbero, spezzerebbero detta fattura e quindi la riappacificazione si sostanzierebbe nel rompere ‘o ‘nciarmo.

Raffaele Bracale

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