sabato 25 aprile 2009

JÍ TRUVANNO CRISTO ‘INT’ Ê LUPINE

JÍ TRUVANNO CRISTO ‘INT’ Ê LUPINE
o meglio JÍ TRUVANNO CRISTO DINTO A LA PINA
ad litteram: Andar cercando Cristo fra i lupini o meglio Andar cercando Cristo nella pigna. Id est: mettersi alla ricerca di una cosa difficile da trovarsi o da conseguirsi; cosa pretestuosa e probabilmente inutile, per cui, il piú delle volte, non metterebbe conto il mettersene alla ricerca, per estensione: cercare il pelo nell’uovo o cercar pretesti.
Come ò segnalato la prima locuzione è meno esatta della seconda che risulta invece essere quella originaria, mentre la prima ne è solo una frettolosa corruzione determinata da un’erronea agglutinazione dell’articolo la con il sostantivo pina, agglutinazione che produsse lo scorretto lupine ( che sono i semi commestibili di una pianta erbacea che produce appunto dei semi gialli che bolliti e salati sono gustosi e commestibili, simili alle fave (fam. Leguminose)) ; ed in effetti se si analizza la seconda locuzione, quella consigliata, si può intendere a pieno la valenza delle espressioni, valenza che è difficile cogliere accettando la prima locuzione che fa riferimento ad incoferenti e pretestuosi lupini (che – ribadisco - son dei semi di una leguminosa e non le piccole arselle che a Napoli ànno il medesimo nome di lupini) in effetti prendendo per buona la versione che parla di lupini sia che li si intenda semi o pianta, sia li si intenda arselle non si comprende perché Nostro Signore Gesú Cristo vi si sia nascosto, costringendo qualcuno ad andarne in cerca!; quanto piú corretta la seconda ipotesi, quella che fa riferimento alla pigna in quanto i pinoli in essa contenuti presentano spesso un ciuffetto di cinque peli, ciuffo comunemente detto: manina di Cristo e la locuzione richiama la ricerca di detta manina, operazione lunga e fastidiosa che non sempre si conclude positavamente: infatti occorre innanzitutto procurarsi una pigna fresca, abbrustolirla al fuoco per poi spaccarla ed estrarne i contenitori dei pinoli, da cui trar fuori i suddetti ed alla fine andare alla ricerca della manina e cioè di Cristo; spesso capita però che i contenitori siano vuoti di pinoli e dunque tutta la fatica fatta vada sprecata e si riveli inutile.
lupine plurale di lupino pianta leguminosa dai semi gialli commestibili – il seme stesso etimologicamente derivato del lat. lupinu(m), agg. deriv. di lupus 'lupo'; propr. 'erba dei lupi'; con altra accezione con la voce lupine si indica nel meridione tutto, forse per la forma tondeggiante simile a quella del seme giallo, una piccola vongola detta altrove arsella
vongola mollusco bivalve di mare ed anche panzana, sciocchezza; voce in origine partenopea derivata dal lat. concula(m)→gongola→vongola trasmigrata poi nell’italiano;rammento che in napoletano spesso la g gutturale si alterna alla v (cfr. golpa/vorpa=volpe – gunnella/vunnella= gonnellina – gulio/vulio= desiderio);
arsella nome popolare di varie specie di molluschi bivalvi marini commestibili. derivato dal lat. tardo arcella(m) 'astuccio', dim. di arca;
pina sost. femm. = pigna frutto conico delle conifere, costituito da squame legnose che racchiudono i semi (pinoli) dal lat. (nucem) pinea(m)= noce del pino.
Qualche altro scrittore di cose napoletane nel vano tentativo di fare accogliere la prima locuzione, fa riferimento ad una non meglio annotata o rammentata leggenda che vede stranamente la Vergine Maria non esser misericordiosa durante una sua presunta fuga, con la pianta di lupini; nelle mie ricerche tale leggenda è risultata pressocché sconosciuta e del resto non chiarirebbe l’espressione , mentre non v’è anziano popolano partenopeo che non sia a conoscenza della manina di Cristo.
Jí truvanno o Jí ascianno = andare in cerca letteralmente: jí = andare infinito del verbo jí/jire dal latino ire; truvanno voce verbale (gerundio) dell’infinito
truvà =trovare, ma anche e qui cercare; non tranquillissima l’etimologia;molti ipotizzano, ma a mio avviso poco convincentemente, un lat. volg. *tropare,(esprimersi per tropi) dal class. tropus 'tropo'(qualsiasi uso linguistico che trasferisca una parola dal significato suo proprio a un altro figurato; traslato: la metafora, la metonimia, la sineddoche, l'antifrasi, l'iperbole sono tropi ); ma – a mio avviso – è migliore l’idea di chi (D.E.I.) opta per un provenzale trobar o ancóra migliore infine l’idea di chi(Ascoli (Graziadio Isaia Ascoli (Gorizia, 16 luglio 1829 –† Milano, 21 gennaio 1907), non Francesco D’Ascoli (Napoli 1920 –† ivi 2008) pensò ad un latino *truare derivato di trua=mestolo che indicherebbe appunto il rimestare in una pentola alla ricerca di qualcosa,spiegando semanticamente l’idea del cercare;
ascianno voce verbale (gerundio) dell’infinito asciare/ ascià= cercare con impegno, quasi affannosamente con etimo dal lat. volgare adflare→afflare =annusare con il normale esito fl→sci;
Cristo appellativo riservato a Ns. Signore Gesú; Unto dal lat. Christu(m), traslitterazione del gr. Christós, che traduce l'ebr. mashiah =Messia e cioè Unto (dal Signore).
Raffaele Bracale

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