lunedì 10 agosto 2009

VARIE 338

1 Abbiarse a curalle.
Letteralmente: avviarsi verso i coralli. Id est: Anticiparsi, muovere rapidamente e prima degli altri verso qualcosa. Segnatamente lo si diceva delle donne violate ed incinte che dovevono affrettare le nozze riparatrici. La locuzione nacque nell'ambito dei pescatori torresi (Torre del Greco -NA ), che al momento di mettersi in mare lasciavano che per primi partissero coloro che andavano alla pesca del corallo.
2 Aggiu visto 'a morte cu ll' uocchie.
Letteralmente: Ò veduto la morte con gli occhi. Con questa locuzione tautologica si esprime chi voglia evidenziare di aver corso un serio pericolo o rischio mortale tale da portarlo ad un passo dalla morte e di esserne fortunatamente restato indenne, tanto da poterlo raccontare.
3 Vulé piscià e gghí 'ncarrozza.
Letteralmente: voler mingere ed al tempo stesso andare in carrozza Id est: pretendere di voler conseguire due risultati utili, ma incompatibili fra di essi.
piscià = mingere, orinare verbo derivato dal basso latino pi(ti)ssare
normale nel napoletano il passaggio di ss a scia cfr. ad es. coxa =cossa→coscia
ghí o gghí frorme collaterali di jí = andare verbo derivato dal latino ire.
4 Ve dico 'na buscía.
Vi dico una bugia. È il modo sbrigativo e piuttosto ipocrita di liberarsi dall'incombenza di dare una risposta, quando non si voglia prender posizione in ordine al richiesto e allora si avverte l'interlocutore di non continuare a chiedere perché la risposta potrebbe essere una fandonia, una bugia...
buscía = bugía, menzogna, frottola sost. femm.le derivato al napoletano dal prov.le b(a)uzía.→buscía

5 Fà 'o francese.
Letteralmente: fare il francese, id est: mostrare, dare a vedere o - meglio - fingere di non comprendere, di non capire quanto vien détto, allo scoperto scopo di non dare risposte,o di eludere un comando, specialmente trattandosi di impegnative richieste o ordini perentorii. È l'equivalente dell'italiano: fare l'indiano, espressione che, storicamente, a Napoli non si comprende, non avendo i napoletani avuto nulla a che spartire con gli indiani, sia d'India che d' America, mentre ànno subíto una dominazione francese ed ànno avuto a che fare con gente d'oltralpe con la quale spesso insorsero problemi di comprensione.
6 'O pesce fète d''a capa.
Letteralmente: Il pesce puzza dalla testa. Id est: il cattivo esempio viene dall'alto, gli errori maggiori vengon commessi dai capi. Per cui: ove necessario, se si vogliono raddrizzare le cose, bisogna cominciare a prender provvedimenti innanzi tutto contro i comandanti e/o i superiori.


7'O purpo s' à dda cocere cu ll'acqua soja.
Letteralmente: il polpo va fatto cuocere con la sola acqua di cui è pieno. La locuzione si usa quando si voglia commentare l'inutilità degli ammonimenti, dei consigli et similia, che non vengono accolti perché il loro destinatario, è di dura cervice e non intende collaborare a recepire moniti e o consigli che allora verranno da lui accolti quando il soggetto si sarà autoconvinto della opportunità di accoglierli.
8 Acqua 'a 'nnanze e vviento 'a reto...
Letteralmente: Acqua da davanti e vento da dietro. È il malevolo augurio con cui viene congedato una persona importuna e fastidiosa cui viene indirizzato l'augurio di essere attinto di faccia da un violento temporale e di spalle da un impetuoso vento che lo spingano il piú lontano possibile.
9 Abbuffà 'a guallera.
Letteralmente: gonfiare l'ernia. Id est: annoiare, infastidire, tediare qualcuno al punto di procurargli una metaforica enfiagione di un'ipotetica ernia. Si consideri però che in napoletano con il termine "guallera" si indica oltre che l'ernia per solito ingiunale, anche il sacco scrotale, ed è ad esso che con ogni probabilità fa riferimento questa locuzione. la parola guallera nei due significati viene dall’arabo wadara.
10 Quanno 'a femmena vo’ filà, l'abbasta 'nu spruoccolo.
Letteralmente: quando una donna vuol filare le basta uno stecco - non à bisogno di aspo o di fuso.Id est: la donna che vuole raggiungere uno scopo, una donna che voglia qualcosa, è pronta ad usare tutti i mezzi, anche succedanei di quelli atti allo scopo, pur di centrare l'obbiettivo, non si ferma cioè davanti a nulla...
spruoccolo= bastoncino, stecco di legno sost. masch.le derivato dal t. lat. *(e)xperocculu(m) da un iniziale pedunculum.
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