lunedì 16 gennaio 2012

BURBERO E DINTORNI

BURBERO E DINTORNI
Anche questa volta faccio sèguito ad un quesito rivoltomi dall’amico N.C. (al solito, motivi di riservatezza mi impongono di riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) occupandomi della voce italiana in epigrafe, di altri eventuali sinonimi, e delle corrispondenti voci del napoletano.
Partiamo dunque dalla voce
burbero/a agg.vo m.le o f.le che à modi scontrosi e bruschi, ma può nascondere gentilezza di sentimenti;voce dal dal provenz. ant. burban di pari significato,
e veniamo ai sinonimi che senza offrire gran differenze sono i seguenti:
scostante agg.vo m.le o f.le persona poco socievole, che non mostra cordialità né gentile disposizione verso gli altri; etimologicamente è una voce verbale: part. pres. di scostare
deriv.di accostare= avvicinare (da costa(m)), col prefisso di una (S) distrattiva che ne inverte il significato;

scorbutico/a agg.vo m.le o f.le
1 (med.) che, chi è affetto da scorbuto
2 (fig.come nel caso che ci occupa) che, chi à un carattere scontroso, aspro e scostante; etimologicamente è una voce denominale di scorbuto che è dal lat. scient. scorbuthus,
chiuso/a agg.vo m.le o f.le
1 nei sign. del verbo chiudere di cui è part. pass. | abito chiuso, accollato | mare chiuso, non in comunicazione con un oceano | avere il naso chiuso, per il raffreddore | mercato chiuso, che non à scambi commerciali con l'esterno | casa chiusa, casa di tolleranza | capitolo chiuso,
(fig.) situazione del passato, non più attuale | vocale chiusa,
(ling.) quella nella cui articolazione il grado di apertura è inferiore che in altre considerate aperte o più aperte (p. e. in it. u è vocale chiusa; la e di séno è chiusa rispetto alla e di tèsta) | sillaba chiusa, (ling.) quella in cui la vocale è seguita da consonante che appartiene alla stessa sillaba (p. e. can di canto) | pezzo chiuso, (mus.) ciascuna delle parti, in sé autonoma e conclusa, in cui si articolava il melodramma fino agli inizi dell'Ottocento
2(fig.come nel caso che ci occupa) riservato, poco espansivo; introverso, taciturno, poco espansivo, che non confida ad altri i proprî sentimenti: persona chiusa; carattere chiuso
3 (lett.) oscuro, incomprensibile, riferito ad un discorso o ad uno scritto: Io non intendo il tuo parlar qui chiuso (PULCI); il verbo chiudere di cui, come ò détto la voce è ilpart. pass.
è dal lat. tardo cludere, per il class. claudere

arcigno/a agg.vo m.le o f.le
1. Accigliato, duro, severo, detto del volto e della sua espressione: à costantemente un viso a.; lo accolse con aria a.; anche riferito alla persona: è sempre a.; omacci tarchiati e a. (Manzoni). (In usi estensivi): un palazzo, un castello a., una montagna a., una cattedrale a., di aspetto severo, non aggraziato o allettante; la religione cattolica non è né a. né selvatica né inesorabile (I. Nievo).

2. (ant.) Di sapore aspro, detto di frutta: ciliege a.; uva arcigna.
Etimologicamente è una voce riconducibile al fr. ant. rechignier (mod. rechigner) 'storcere la bocca, fare un viso severo'
rude, agg.vo m.le
1 duro, faticoso: un lavoro rude | scomodo, disagevole: vita rude
2 forte e risoluto: piglio rude
(estens.) rozzo, scortese, brusco: un uomo rude ma schietto
Etimologicamente è una voce dal lat. rude(m) 'rozzo'
sgarbato/a agg.vo m.le o f.le
1 che non à garbo, sgraziato: una risata sgarbata
2 che si comporta in modo poco garbato, poco cortese: un impiegato molto sgarbato | che denota scortesia: risposta sgarbata; contegno sgarbato | persona sgarbata. Per ciò che attiene all’etimo, è voce formata da una s distrattiva + l’agg.vo garbato (derivato di garbo = A) che à compitezza nel comportarsi e nel trattare con gli altri; amabilità, cortesia; B) chi à modo aggraziato di eseguire una cosa: scrivere, dipingere con garbo | a garbo, come si deve, per bene, a modo: un lavoro fatto a garbo
C) che à esattezza, finitezza di forme; linea armoniosa che si conferisce a un oggetto mediante un accurato lavoro di modellatura e rifinitura; quanto all’etimo l’aggettivo garbato è un denominale di garbo che è forse dall’ a. a. tedesco garwî= ornamento, forma (ma quest’ ipotesi è morfologicamente poco convincente…); reputo che garbo e garbato piú probabilmente siano denominali dell’arabo qalib= modello, sagoma passato nel francese med. come galbe donde il ns. garbo;

3 ( per estens.) : scontroso, scorbutico, scostante, ombroso, permaloso, suscettibile, burbero, brusco;
come s. m.le o f.le [f. -a] persona sgarbata;

scortese agg.vo m.le o f.le
1 Di persona che à modi sgarbati e villani, che si comporta in maniera contraria alla buona educazione e alla cortesia: un impiegato, un funzionario rozzo e s.; cerca di non essere s. con gli ospiti.
2 Di atto che dimostra mancanza di gentilezza e di rispetto per gli altri: comportamento, modo di fare s.; un’accoglienza s.; parole, frasi s.; non usare questo tono s.; dare una risposta scortese.
Etimologicamente è una voce derivata attraverso la protesi di una (S) distrattiva che ne inverte il significato, dall’agg. cortese che è un denominale di corte (dal lat. cohorte(m)).

Ed ora veniamo al napoletano dove troviamo:
acetúso/ósa agg.vo m.le o f.le
1 di sapore aspro, pungente | latte acido, inacidito
2 (fig.come nel caso che ci occupa) astioso e malevolo:
etimologicamente voce denominale del lat. acitu(m) addizionato del suffisso úso/ósa
che è un suffisso di tipologia per aggettivi derivati dal latino o tratti da nomi, dal lat. -osu(m)→usu(m); indica presenza, caratteristica, qualità ecc.(cfr. scarduso/dósa,mafiuso/ósa,zezzuso/ósa).

acro/a agg.vo m.le o f.le
1 agro, penetrante, pungente al gusto o all'odorato: il limone è acre; un fumo acre
2 (fig.) acuto, stridulo
3 (fig.come nel caso che ci occupa) mordace, aggressivo, pungente, caustico e malevolo; etimologicamente voce dal lat. acre(m), affine ad acies 'punta';

catuojo/oja s.vo m.le e agg.vo m.le o f.le
1 in primis quale sostantivo vale porcile, bugigattolo a pian terreno privo d’aria e di luce

2(fig.come nel caso che ci occupa) quale agg.vo vale precisamente persona poco socievole, che non ama la compagnia; che non à facilità di rapporti con gli altri semanticamente riconducibile all’immagine del bugigattolo buio e privo d’aria in quanto non comunicante con l’esterno; etimologicamente voce dal greco katō’gheion attraverso un lat. reg. catogĕu(m);
fetuso/osa s.vo m.le ed agg.vo m.le o f.le quale agg.vo vale 1 in primis fetido, puzzolente, che puzza, che manda fetore;
2 (per ampliamento semantico) pericoloso,dannoso, deleterio, rovinoso, turpe, ignobile, abietto;
3(fig.come nel caso che ci occupa)intrattabile, uggioso, scontroso, indocile, irritabile, iracondo, collerico, ma anche noioso, tedioso, fastidioso;
quale s.vo vale stramonio che è un genere di piante erbacee medicinali con fiori bianchi a forma di imbuto e frutti a capsula (fam. Solanacee) dall’odore nauseabondo; la specie più nota è appunto lo stramonio;
etimologicamente la voce è un deverbale dalla radice del lat. foetíre =puzzare addizionata del suff. úso/ósa per il quale cfr. antea;
manganiello s.vo m.leed agg.vo m.le e solo m.le(non è attesta la voce al femmimile) 1 in primis quale sostantivo vale argano, randello,aspo, gramola per maciullare canapa e lino; 2(fig.come nel caso che ci occupa) quale agg.vo vale precisamente persona non solo poco socievole,ma addirittura astiosa che nei rapporti interpersonali si mostra malevolo, ostile, rancoroso il tutto semanticamente riconducibile per iperbole all’immagine della gramola ed alla sua azione distruttiva;
scuonceco/sconceca agg.vo m.le o f.le
1 in primis deforme, storpio ma anche
2(per ampliamento semantico come nel caso che ci occupa) arrogante, burbero,ma pure prepotente, insolente, impudente, sfrontato
3 (fig.)smagrito, deperito, smunto,sformato etc.e quindi inteso per estensione rozzo/a, grossolano/a, brutto/a, sgraziato/a; il collegamento semantico tra le accezioni sub 1 e 3 è intuitivo; piú complicato, ma non impossibile cogliere quello tra le accezioni 1 e 3 e quella sub 2; tale collegamento è da ricercarsi per il tramite dell’estensione in quanto chi sia arrogante, prepotente, si dimostra rozzo/a, grossolano/a, brutto/a, sgraziato/a; quanto all’etimo è una voce deverbale formata attraverso la prostesi di una esse (distrattiva) al verbo conciare→sconciare= sciupare, rovinare che diede dapprima il termine scuoncio= sciupato, rovinato e poi con ampliamento di suffisso il termine a margine scuonceco;

spuntuto/a agg.vo m.le o f.le
1 in primis spuntato, privato della punta
2 (fig.) infortito, lo si dice del vino incidito alterato dallo spunto
3(per ampliamento semantico come nel caso che ci occupa)
détto di persona sgarbata, intrattabile, pungente ancorché priva di punta,aspro, acido, scortese;
quanto all’etimo è una voce denominale servendosi dapprima della prostesi di una esse ( nel primo caso distrattiva, negli altri intensiva ) al s.vo lat. puncta(m) e poi anche di un suffisso da voce verbale: uto/ata

stiteco/a agg.vo m.le o f.le
1 (in primis)affetto da stitichezza
2 (fig. fam.) che produce poco, con grande lentezza e difficoltà:’nu scrittore stiteco
3(per ampliamento semantico come nel caso che ci occupa) détto di persona fredda, scostante, indifferente, scortese, sgarbata, quando non villana, inurbana in quanto restia ad essere o mostrarsi affettuosa, amichevole, calorosa, fervida etc.; quanto all’etimo è una voce dal lat. stypticu(m), dal gr. styptikós 'astringente', deriv. di sty/phein 'restringere';


turdo in primis s.vo m.le e poi agg.vo m.le e solo m.le(non è attesta la voce al femmimile);1 quale s.vo m.le tordo, genere di uccelli di media grandezza, commestibili, con becco diritto, leggermente uncinato all'apice e piumaggio bruno, inferiormente biancastro;
2 (fig. non com.) persona sempliciotta, sciocca.
3(per ampliamento semantico del s.vo come nel caso che ci occupa soprattutto usato nella forma accrescitiva turdone) come agg.vo m.le e solo m.le torvo, chiuso, arcigno ( con riferimento semantico alle abitudini del tordo); etimologicamente voce dal lat.turdu(m);
urzo in primis s.vo m.le e poi agg.vo m.le e solo m.le(non è attesta la voce al femmimile) 1 quale s.vo m.le orso,grosso mammifero plantigrado, dalle forme tozze e robuste, con testa grossa, arti brevi, forti unghioni, coda corta e pelo foltissimo, che vive isolato o in gruppi poco numerosi;
2(per ampliamento semantico del s.vo come nel caso che ci occupa) come agg.vo m.le e solo m.le persona scontrosa, scarsamente socievole addirittura asociale, chiusa ( con riferimento semantico alle abitudini dell’orso); etimologicamente voce dal lat.ursu(m);
vrusco/rusco agg.vo m.le e solo m.le(non è attesta la voce al femmimile)doppia morfologia d’un unico termine: il secondo non è che una semplificazione del primo
1(in primis) che à sapore pungente, asprigno ma non sgradevole: vino vrusco
2 (fig. come nel caso che ci occupa) burbero, severo, sgarbato, détto di chi agisce con durezza e severità
3 (fig.) improvviso, rapido, inatteso;
etimologicamente voce dal lat.bruscu(m)→vruscu(m)→vrusco/(v)rusco;
E qui faccio punto fermo augurandomi d’essere stato chiaro ed esauriente ed aver soddisfatto la curiosità dell’amico P.D.F. quella dei miei ventiquattro lettori e di chi forte si imbattesse in queste paginette.Satis est.
R.Bracale Brak

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