giovedì 23 gennaio 2014

BBELLO E BBUONO

BBELLO E BBUONO Locuzione avverbiale formata dall’unione di due aggettivi di grado positivo:bello = bello (dal lat. bellu(m) 'carino', in origine dim. di bonum 'buono' attraverso il percorso bonum→bonulum→bo(nu)lu(m)→bolu(m)→bollu(m)→bellu(m)) e bbuono = buono (dal lat. bŏnu(m)); ad litteram: Bello e buono id est: all’improvviso, d’un tratto, inopinatamente quasi sottointendendo che l’avvenimento di cui si tratta sia peggiorativo rispetto a quello (bello e buono) cui à fatto sèguito o in cui si è insinuato; quasi uno dicesse: la situazione era propizia e d’un tratto è mutata in peggio; per meglio intendere la locuzione vedi il successivo â’ntrasatta - che, come significato, è di portata simile. Â ‘ntrasatta ad litteram: all’improvviso detto di cose che accadono inaspettatamente, senza che nulla le lasci prevedere, nel bel mezzo di altri avvenimenti proprio secondo la traduzione ad litteram del latino: intra res actas→(i)ntra(re)s acta(s)→’ntrasatta da cui scatuisce la locuzione a margine. brak

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