martedì 26 agosto 2014

SURCO CUMMOGLIA SURCO

SURCO CUMMOGLIA SURCO Anche questa volta faccio sèguito ad un quesito rivoltomi dall’amico N.C. (al solito, motivi di riservatezza mi impongono di riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) occupandomi dell’antica, ma non desueta espressione partenopea in epigrafe, che tradotta ad litteram vale: Solco copre solco ma che però d’acchito non è di facile comprensione se non si conosce qual è il significato sotteso dell’espressione. Fa d’uopo perciò ch’io cerchi di chiarirlo. In effetti la locuzione non fa riferimento, come invece si potrebbe pensare, all’erroneo comportamento d’ un malaccorto contadino che arando un terreno si fosse sbagliato ed invece di tirar solchi paralleli o ortogonali e distanti il giusto, li avesse tracciati troppo vicino sino a coprire la terra smossa d’un vecchio solco con la terra smossa d’un nuovo solco. No! Si tratta di tutt’altro. L’espressione nel suo significato sotteso vale: debito (nuovo) risana un debito (vecchio) Ci troviamo cioé in presenza della tipica spirale dell’usura quella che comporta la necessità di contrarre un debito nuovo per risanarne uno precedente, il tutto in una serie di avvenimenti e di situazioni che si succedono, in una catena di cause e di effetti, con un ritmo ed una intensità sempre crescenti rendendo via via piú vasto e grave il fenomeno generale di cui sono manifestazioni. A questo punto c’è però da chiedersi perché il surco (solco) venga preso, nella locuzione, a figura del debito; e la risposta non manca: a ben riflettere il solco può ben rappresentare una ferita che viene aperta dal vomere nella carne della terra e, ad un dipresso, il debito rappresenta una ferita aperta se non nella carne, nello spirito di chi lo contrare ed è ferita tanto piú dolorosa se, per curarla o sanarla, se ne deve aprire un’altra cosí come nella lettera della locuzione. surco s. m. [lat. sŭlcu-m→surco con alternanza delle liquideL→R] . – Apertura lunga e stretta, piú o meno diritta e profonda, prodotta dal terreno con l’aratro o con altri attrezzi agricoli; cummoglia copre, cela, nasconde, occulta; voce verbale 3ª p. sg. ind. pr. dell’infinito cummiglià; voce da un basso latino:cum+volvjare→cumvoljare→cummoljare→cummuljare→cummiglià Non mi pare ci sia altro da aggiungere per cui mi fermo qui, sperando d’avere accontentato l’amico N.C. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e chi forte dovesse imbattersi in queste due paginette. Satis est. Raffaele Bracale

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