lunedì 2 marzo 2015

CANTÀ LL’ACCIO

CANTÀ LL’ACCIO L’espressione in epigrafe che ad litteram vale: Cantare il sedano è da intendersi nel senso di: smascherare l’imbroglione. Si tratta di un’ espressione del tutto gergale, usata soprattutto in provincia in zone rurali. Per essere bene intesa occorre ricordare che il verbo cantare [ voce dal lat. cantare, intensivo di canĕre «cantare»] in uno dei suoi significati estensivi vale: confidare cose che dovrebbero restar segrete, fare la spia e nella fattispecie smascherare e segnatamente si smaschera l’accio cioé il sedano una delle tre verdure (le altre due sono: finocchio e ravanello) capaci di far apparire migliore di quel che in realtà siano alcune bevande (vino) o carni (insaccati) di talché si può affermare che il sedano (in napoletano accio [voce dal latino apiu-m con normale esito del gruppo latino PI in CCI come in saccio←sapio, seccia←sepia etc.]) si comporti da imbroglione ed appunto nel gergo dei malavitosi son détti acce gli imbroglioni; tanto premesso quando in provincia e segnatamente nelle zone rurali qualcuno si adoperi per smascherare un imbroglione si dice che canta ll’accio; talora però l’espressione in epigrafe è intesa nel senso di aspettare molto tempo e ciò probabilmente perché, soprattutto nell’àmbito malavitoso, prima che qualcuno si decida a fare la spia smascherando un imbroglione occorre aspettare lungo tempo. Satis est. Raffaele Bracale.

Nessun commento: