sabato 21 novembre 2015

FIGLIO ‘E ‘NTROCCHIA

FIGLIO ‘E ‘NTROCCHIA – significato ed etimologia. Con l’espressione figlio ‘e ‘ntrocchia nella parlata napoletana si suole indicare il giovanetto sveglio, furbo, pronto di mente e d’azione, capace di destare e l’ammirazione per la prontezza della sua mente, e – per contro - la preoccupazione per l’immediatezza delle sue azioni capaci di procurar danno. Ad ogni buon conto l’espressione, pur offensiva, à una sua valenza positiva anche se è usato eufemisticamente a significare figlio di zoccola,o di puttana partendo dall’assunto che un figlio generato da donna di malaffare, e perciò cresciuto in un ambiente malfamato , che costringe però ad esser furbi, desti e pronti di mano e di mente, debba necessariamente esser tutto ciò.Ė comunque offensivo dar del figlio ‘e ‘ntrocchia a qualcuno stante il significato della parola ‘ntrocchia. E veniamo all’etimologia della parola ‘ntrocchia, perché per figlio, nulla quaestio. Ò sentito dire e addirittura letto(Sergio Zazzera),con raccapriccio che l’espressione deriverebbe o da una fantasiosa contrazione dell’espressione figlio ‘e dint’â rocchia (figlio generato in una... combriccola di delinquenti ) oppure da un latino : intra oculos(?n.d.a.)nella pretesa che ‘o figlio ‘e ‘ntrocchia è quello capace di farti qualcosa negli occhi, senza che tu te ne possa accogere. Orbene, per ciò che riguarda la prima ipotesi ognuno vede che morfologicamente è ostico pervenire a ‘ndrocchia partendo da dint’â rocchia né semanticamente si potrebbe cogliere alcun nesso tra la combriccola di delinquenti e la natura del figlio ‘e ‘ndrocchia; per quando riguarda la ancór piú fantasiosa derivazione da un latino intra oculos, anche ammettendo che ‘o figlio ‘e ‘ndrocchia/’ntrocchia possa agire in tal guisa, ciò che non regge è il mettere in rapporto la parola ‘ntrocchia/’ndrocchia con l’espressione intra oculos e per un chiaro motivo logico: è il figlio della ‘ntrocchia che – secondo la pretesa etimologia - dovrebbe agire con repentina destrezza, non la ‘ntrocchia e a noi interessa invece sapere da dove derivi la parola ‘ntrocchia, per cui penso che debba scartarsi tale ipotesi , parecchio fantasiosa, e non supportata da alcun puntello piú o meno scientifico.Ugualmente penso sia da scartare quanto proposto dall’ amico avv.to Renato de Falco che congettura per figlio ‘e ‘ntrocchia un figlio concepito ‘int’ â rocchia; il problema è sempre il medesimo:a noi non interessa cosa faccia o come e da chi sia stato generato il figlio ‘e ‘ntrocchia, bensí chi sia la ‘ntrocchia. Posto dunque che ‘ntrocchia sta per zoccola o puttana, occorre verificare se vi siano seri aggangi ad altri lemmi che abbiano simile significato e perché l’uno sia ricondicibile all’altro. Reputo che la strada piú plausibile per giungere a ‘ntrocchia nel significato di puttana sia quella che prende l’avvio da un antico latino:antorca(m) (fiaccola) ed il suo dimunitivo antorcula(m) plasmato a sua volta su di un in torculum (in giro) ed in effetti la meretrice svolgeva e svolge il suo mestiere in giro, magari illuminando il suo posto di lavoro, temporibus illis con fiaccole, oggi con falò; da antorcula per metatesi interna e sincope si ottiene antrocla; normale poi il passaggio del nesso cl in cchi – come macula(m)→maclua(m) divenuto macchia etc. da antorcchia per aferesi e metatesi interna si va a ‘ntrocchia/’ndrocchia .Ed il gioco è fatto con buona pace di Sergio Zazzera e dell’amico Renato de Falco! Raffaele Bracale

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