lunedì 15 febbraio 2016

TENÉ ‘A CORA ‘E PAGLIA


TENÉ ‘A CORA ‘E PAGLIA

Ad litteram: Avere la coda di paglia (essere in sospetto di non avere la coscienza pulita, allarmarsi alla prima allusione sfavorevole, discolparsi senza essere stati accusati quindi reagire velocemente a critiche o osservazioni, "prendere velocemente fuoco", come la paglia). S i tratta d’un’espressione nata in àmbito contadino: un'antica favola racconta che una giovane volpe cadde disgraziatamente in una tagliola; riuscì a fuggire ma gran parte della coda rimase nella tagliola. Si sa che la bellezza delle volpi è tutta nella coda, e la poveretta si vergognava di farsi vedere con quel brutto mozzicone. Gli animali che la conoscevano ebbero pietà e le costruirono una coda di paglia. Tutti mantennero il segreto tranne un galletto che disse la cosa in confidenza a qualcuno e, di confidenza in confidenza, la cosa fu saputa dai contadini,  padroni dei pollai, i quali accesero un po' di fuoco davanti ad ogni stia. La volpe, per paura di bruciarsi la coda, evitò di avvicinarsi alle stie. Si dice che uno à la coda di paglia quando chi à commesso qualche birbonata abbia paura di essere scoperto e si comporti conseguentemente allarmarmandosi alla prima allusione sfavorevole, discolpandosi senza essere stati accusati, reagendo con eccessiva rapidità alle piú piccole  critiche o osservazioni, insomma  "prendendo  rapidamente fuoco", come la paglia.

Brak

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