giovedì 10 agosto 2017

VARIE 17/807



1.'A CAPA 'E LL'OMMO È 'NA SFOGLIA 'E CEPOLLA.
Letteralmente: la testa dell'uomo è una falda,una tunica di cipolla. È il filosofico, icastico commento di un napoletano davanti a comportamenti che meriterebbero d'esser censurati e che si evita invece di criticare, partendo dall'umana considerazione che quei comportamenti siano stati generati non da cattiva volontà, ma da un fatto ineluttabile e cioé che il cervello umano è labile e deperibile ed inconsistente alla stessa stregua di una leggera, sottile falda di cipolla.
2.'A CAPA 'E SI' VICIENZO
La testa del signor Vincenzo. A Napoli quando una persona voglia comunicare all'universo mondo che egli è privo di qualsivoglia sostanza o beni di sussisten­ za, suole affermare: - Nun tengo manco 'a capa 'e si' Vicienzo; l'espressione tradotta letteralmente starebbe a significare: "Non ò nemmeno la testa del sig. Vincenzo"; ma si intende che tradotta in tal guisa non significherebbe niente, laddove l'espressione à invece una sua precisa valenza quando si pensi che essa altro non è che una corruzione dell'espressione latina: caput sine censu che si riferiva alla classificazione di tutti colo­ ro che non avendo beni di sorta erano censiti sulla base della sola persona fisica divenendo solo un numero ed un caput sine censu (una persona priva di censo); dal­ l'espressione latina è stato facile per i napoletani perve­ nire per assonanza a capa 'e si' Vicienzo. Da ricordare che spesso invece di si' Vicienzo si sente dire zi' Vicienzo che una frettolosa ed inesperta traduzione rende con zio Vincenzo, laddove in napoletano la paro­ la si' è l'apocope di signore e spesso per bollare di nul­ lità assoluta qualcuno si suole apostrofarlo: "Si 'o si' Nisciuno" id est "Sei il signor Nessuno...
3.'A CAPA 'E SOTTO PO’ FÀ PERDERE 'A CAPA A CCHELLA 'E COPPA
La testa di sotto può far perdere la testa alla testa di sopra
Id est: il sesso può fare instupidire o ammattire . Per traslato: gli affari vanno fatti con denaro sonante.         
4.'A CAPA NUN S'À DDA FÀ MAJE MALE PATÉ
La testa non va fatta mai patire
Id est: il capo non va portato mai scoperto per modo che non incorra in malanni come cefalee o emicranie; con diversa valenza: bisogna sempre secondare le proprie inclinazioni, dando libero corso alle proprie idee.
5.'A CARCIOFFOLA S'AMMONNA A 'NA FRONNA Â VOTA.
Letteralmente: il carciofo va mondato brattea a brattea. Id est: le cose vanno fatte con calma e pazienza, se si vogliono ottenere risultati certi bisogna procedere lentamente e con giudizio.
6.'A CARNA TOSTA I ‘O CURTIELLO SCUGNATO.
ad litteram: la carne dura ed il coltello senza taglio. Icastica locuzione che si usa a dolente commento di situazioni dove concorrano due o pi ú elementi negativi tali da prospettare un sicuro insuccesso delle operazioni intraprese. Altrove per significare la medesima cosa s’usa l’espressione illustrata al numero successivo.
Brak

Nessun commento: