venerdì 8 settembre 2017

ESSERE ‘E DINTO, ESSERE ‘E ‘MIEZO, ESSERE ‘E FORA



ESSERE ‘E DINTO, ESSERE ‘E ‘MIEZO, ESSERE ‘E FORA.

Ad litteram: Essere di dentro,  essere di  mezzo, esser di fuori. Tipiche espressioni cittadine partenopee usate volta a volta con riferimento a soggetto  proveniente da un ben determinato luogo della città; con esser di dentro ci si riferisce a persona proveniente  da un rione interno , quasi sempre del centro storico della città inteso quasi come un enclave circoscritto   da altri rioni/quartieri ed è la ragione che induce a connaturare quell’enclave con l’uso dell’avverbio dinto (dentro); nel caso invece ci si riferisca a persona  proveniente non  da un rione interno, ma da un luogo aperto, come una piazza ,oppure una strada ampia e spaziosa ecco che s’usa l’espressione essere ‘e ‘miezo (di mezzo); quando infine ci si riferisca a persona proveniente  rione/quartiere esterno della città, quasi  limitrofo del mare cittadino,  si usa l’espressione essere ‘e fora (di fuori).Per cui, esemplificando,avremo: essere ‘e dint’â Sanità,essere ‘e ‘miezo Furia, ‘e miezo Carlo Terzo, essere ‘e fora â Marina. Rammento a margine che oggidí riferendosi a persone provenienti dal Vomero o dai Quartieri spagnoli a monte di Toledo, si usa l’espressione: essere rrobba ‘e copp’ê Quartiere, ‘e copp’ô Vommero, mentre un tempo fu espressione usata solo in riferimento a persona originaria dei Quartieri, mentre per chi provenisse dal Vomero s’usò dire essere rrobba ‘e ‘mez’ê vruoccole nell’inteso che il Vomero era tutta aperta campagna coltivata a broccoli ed affini e non ancóra il quartiere residenziale che poi sarebbe diventato.
Per certo, concludendo, si tratta di espressioni usate in ambito cittadino, ma non è dato sapere, o almeno non ne ò contezza, se anche in ambito provinciale siano usate.
R.Bracale Brak 

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