domenica 12 novembre 2017

VARIE 17/1124



1.ARTICOLO QUINTO: CHI TÈNE 'MMANO À VINTO!
La locuzione traduce quasi in forma di brocardo scherzoso il principio civilistico per cui il possesso vale titolo. Infatti chi tène 'mmano, possiede e non è tenuto a dimostrare il fondamento del titolo di proprietà.In nessuna pandetta giuridica esiste però un siffatto articolo quinto, ma il popolo à trovato nel termine quinto una perfetta rima al participio vinto usato peraltro impropriamente perché nel pretto napoletano il part. pass. di vencere è vinciuto, non vinto!
2.'ARUTA OGNI MMALE STUTA.
Letteralmente: la ruta spegne ogni male. È pur vero che l'erba ruta fu, temporibus illis usata come panacea per un gran numero di mali dalla epistassi alla verminosi etc. etc., ma posto che con il termine aruta in napoletano si intende anche il danaro, è piú probabile che la locuzione voglia significare che con il danaro si posson sanare tutti i mali, sia fisici che morali
3.ASCÍ ‘A DINT’Ô FFUOCO
Ad litteram: Uscire di dentro il fuoco. Id est: Cavarsela in ogni circostanza. Lo si dice di persona accreditata d’essere in possesso di tante ottime qualità fisiche e/o morali da poter ricavare, ottenere buoni frutti in qualsiasi occasione restando per iperbole indenne anche nel passar tra le fiamme.
4.ASCÍ ‘A LL’UOCCHIE
Ad litteram: Uscire dagli occhi. Id est: Empirsi di cibo, mangiare a sazietà, rimpinzarsi, satollarsi da esserne – per iperbole – cosí tanto pieni al punto che il cibo trovi quale via d’uscita le orbite oculari
5.ASCÍ ‘E TUONO
Ad litteram: Andar fuor di tono. Id est: Eccedere, esagerare, strafare, passare il segno, calcare la mano. Détto di chi in una discussione, controversia, battibecco, o disputa che sia non sappia limitarsi, contenersi, moderarsi e superi, passando il segno, un corretto ed accetabile modo di esprimersi.
Brak

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